Sono tanti i motivi per cui non si torna in un Locale. I più difficili da comprendere, sia per i Titolari, sia per i Clienti che scelgono, è il perché accade. L'analisi da fare è molto più approfondita di quanto troverete in questo articolo che, però, vi fornirà degli spunti di riflessione interessanti ai quali, il più delle volte, non avete mai pensato ma che, dopo aver letto tutto, vedrete che saranno alcuni degli elementi che vi disturbavano sicuramente.

 

I Disturbi Occulti della Sala

Sta nell’esperienza di tutti noi: siamo andati in un locale, abbiamo mangiato bene se non benissimo, però poi quando usciamo, nella migliore delle ipotesi, sentiamo che c’è stato qualcosa che non andava ma non capiamo cosa, qualcosa di così incisivo che spesso non ci fa più ricordare di quel posto come tra i candidati ad una prossima visita.

I più avvezzi magari si mettono a fare analisi sul servizio, sul conto, sull’arredamento ma difficilmente riescono a razionalizzare il vero motivo dell’incomprensibile, sottile disagio che a volte avvertono. Ecco, è proprio questo il punto: razionalizzare, perché tutto il nodo sta in ciò. Ci sono cose che l’occhio vede ma che non guarda, ed è di questo che parliamo.

Piccola premessa: è nota probabilmente a tutti l’esistenza della Pubblicità Occulta o Subliminale, la quale sfrutta proprio il fatto che il nostro occhio va più veloce del nostro cervello, ovvero che vede comunque delle immagini che il nostro intelletto non fa in tempo ad elaborare e, quindi, “passano” così, senza filtro razionale, senza trattamento alcuno da parte del nostro pensiero e così non le notiamo affatto, non ce ne rendiamo proprio conto di averle viste, però queste immagini arrivano comunque al nostro cervello e lì vengono immagazzinate e gestite di conseguenza, come se le avessimo guardate coscientemente.  Per questo, ci sono elementi della Sala che sono cruciali da questo punto di vista per la maggioranza delle persone, e vediamo i principali.

 

La Base Fondamentale: Pulizia Totale, Sempre

Prima di tutto, la pulizia: ebbene, noi guardiamo pavimenti, piatti, bicchieri, posate, insomma, le cose che abbiamo sotto gli occhi e che è naturale controllare, però non ci mettiamo di punta a guardare le bottiglie in alto, gli scaffali, i piani di vetro e le suppellettili cercando la polvere. Invece, il nostro occhio vede tutto questo anche se non poniamo l’attenzione su di essi e, se c’è polvere, non è che abbiamo il filtro della razionalità che ci fa pensare, magari, cose come: “Non possono stare tutti i giorni a pulire lassù!” che mitigano l’effetto del punto sporco, no, arriva l’immagine dritta al cervello e fa scattare la reazione negativa.

 

L'Ordine, che più Ordinato non si può

Poi, l’Ordine: questa è una cosa per certi versi micidiale, perché impatta proprio nelle nostre categorie mentali e modalità di apprendimento. Più o meno tutti, infatti, abbiamo bisogno di ordine per immagazzinare informazioni, il disordine comunque espresso ci mette in difficoltà, ci costringe a “faticare” per capire cosa abbiamo davanti. Così, capita anche spesso di vedere o sentire qualcuno che sistema il proprio negozio e che fa apposta a mettere le cose a caso per fare “movimento”. Ebbene, in genere lì fa proprio un qualcosa che ci crea il problema, soprattutto se poi capita in Sala il cliente metodico, ordinato e preciso. Con le bottiglie di vino questo succede spesso, ovvero di vederle messe più o meno alla rinfusa su scaffali a volte asimmetrici anche loro. Invece, secondo le regole appunto del Visual Merchandising, devono avere un loro ordine, spaziature precise al millimetro, colori in sequenza e altre regole similari, altrimenti… Altrimenti si forma in noi quel problema di cui stiamo parlando, il “qualcosa” che ci crea fastidio praticamente inconscio ma che non capiamo cosa sia.

 

I Colori, spesso Trascurati e Improvvisati

I colori, accennavamo. Anche questi devono avere la loro sequenza di toni, seguire un ordine così come ce li propone l’arcobaleno negli accostamenti tra di loro, avere certe sfumature e così via. Insomma, a cercare e studiare se ne trovano di cose di questo genere, però, diciamocelo, la pulizia e l’ordine sono cose che condividiamo tutti con facilità essere le primarie fonti di agio o disagio in qualsiasi posto andiamo. Anche perché, chiaramente, il rischio poi è quello di avere dei locali in un certo senso “uniformati”, il che poi forse è anche peggio, per questo è forse il caso di tenere bene a mente principalmente queste due regole primarie e rispettarle quotidianamente.

Ora, certo, non si pretende di aver trovato la causa omnicomprensiva ed assoluta del perché poi non si torna in un locale in cui abbiamo mangiato bene ed il perché da certi posti usciamo con la sensazione che c’era qualcosa che non andava ma non abbiamo saputo dire quale fosse, però queste cose ci sono sicuramente in mezzo. Provate, andando in giro, a vedere se è così. Magari guardatele solo voi e non ditelo ai vostri amici. Può darsi che fuori, una volta usciti, a chi dice “Abbiamo mangiato veramente bene, locale carino, però… c’è qualcosa che, non so, boh, come dire…”, sappiate dare una risposta.

 

Marco Lungo

 

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